Di Pierandrea Fanigliulo
Dopo anni e anni di sacrifici Marvin Vettori ha battuto uno dei migliori al mondo centrando la sua quarta vittoria di fila e, quando l’arbitro Herb Dean gli ha alzato la mano destra, lui nella sinistra aveva il tricolore bagnato dalle sue lacrime. Aveva accettato la sfida, contro il numero 4 del ranking dei pesi medi Ufc Jack Hermansson, appena una settimana prima: follia!
Vettori si presenta sull’ottagono in forma smagliante: usa la boxe per chiudere l’avversario alla gabbia ignorando i calci che lo svedese usa per tenere la distanza, e dopo un minuto e mezzo sta quasi per chiudere la contesa perché entra al volto dell’avversario con un destro-sinistro e lo butta giù. Poi cerca la sottomissione ma è frettoloso, porta a casa buoni pugni ma lascia a Hermansson il tempo di recuperare. The Joker capisce così che il match lo deve portare a terra, appena riesce va in presa sulla gamba di Vettori che però mette in scena un clinic difensivo e gli impedisce qualsiasi azione pericolosa. Qui il capolavoro di Marvin appare chiaro: demolisce una a una le certezze dello svedese, gli smonta la strategia pezzo dopo pezzo come un Lego. Lo si vede persino nel suo peggior round, il terzo, che Hermansson vince nettamente ma senza chiudere i suoi tanto amati clinch alla gamba.
Il quarto round è uno scambio di colpi senza vincitori, la stanchezza si sente. C’erano dubbi sulla tenuta fisica di Vettori, poco abituato ai match sulle 5 riprese, ma lui tiene alla grande: non chiude le combo per timore del counterstriking avversario, ma attacca forte contro un Hermansson che lavora di cartellino, risponde rabbioso ma le sue solite armi, quelle prese a terra derivate dalla lotta grecoromana e un bel destro di rimessa, non se le ritrova più. L’ultima arma del Joker è un tentativo di leva al tallone, ma Vettori se lo scrolla di dosso come una zanzara a Ferragosto. I giudici non possono che certificare un match perfetto: vittoria per decisione unanime, e poi il pianto. L’Italia ha una nuova stella ai massimi livelli di una disciplina, l’Ufc, arena di moderni gladiatori, ha un volto nuovo da lanciare e rilanciare.
“Dedico la vittoria all’Italia che soffre!”. Grazie Marvin!