di Sara Santoro
Una settimana di addii in casa Ferrari. L’ultimo è arrivato inaspettatamente ieri sera; si tratta di quello di Louis Camilleri che lascia il ruolo di Amministratore Delegato e membro del Cda di Ferrari. A seguito della morte di Marchionne nel 2018, il sessantacinquenne maltese aveva preso il suo posto ma era già legato al Cavallino Rampante dal 2015. Dopo la chiusura di Wall Street è stata data la notizia dell’abbandono con effetto immediato di Camilleri di tutti gli incarichi per motivazioni strettamente personali. Una decisione difficile ma che deve essere pienamente rispettata. Parole di gratitudine e orgoglio, quelle che ormai l’ex Ad della Rossa ha speso per gli uomini e le donne di Maranello, ma anche di speranza per il futuro. Negli anni lo hanno contraddistinto una passione sconfinata, impegno totale, fedeltà ed una mano ferma e sicura attraverso le quali Camilleri ha guidato l’azienda, soprattutto durante i periodi incerti e difficili della pandemia. Sono state queste le parole con cui John Elkann lo ha ringraziato attraverso una lettera indirizzata ai dipendenti, nella quale annuncia anche l’assunzione del ruolo di Amministratore Delegato ad interim. Il Consiglio di Amministrazione della Ferrari si occuperà, ora, di identificare il ruolo del successore di Camilleri.
Vettel e la fine di un’epoca
L’altro addio che riguarda il Cavallino Rampante è quello di Sebastian Vettel. Una storia d’amore iniziata il 20 Novembre 2014, costellata da alti e bassi, che non ha consentito al tedesco di riportare il titolo Mondiale a Maranello. Le sue statistiche con la Ferrari hanno dei numeri eccellenti ma mai accumulati con quella costanza necessaria per battere la corazzata formata da Lewis Hamilton e la Mercedes. Un’astinenza che dura ormai dal lontano 2007, anno in cui Kimi Raikkonen si impose nel campionato piloti. Vettel ha disputato oltre 100 gran premi con la Rossa, privilegio condiviso solo con Michael Schumacher, Raikkonen, Felipe Massa e Rubens Barrichello; ha ottenuto più di 50 podi e 14 vittorie, staccando Alberto Ascari al terzo posto nella classifica dei piloti più vittoriosi di sempre con la Ferrari. Un addio senza rancore ma con la consapevolezza che qualcosa sia andato storto e che gli obiettivi erano sicuramente molto più ambiziosi. Domani calerà il sipario sulla stagione 2020 con il GP di Abu Dhabi, l’ultimo per Vettel vestito di rosso, nel quale indosserà anche un casco celebrativo per ringraziare la squadra e salutare i tifosi. Si conclude, soprattutto, la peggiore stagione dal 1980 per la Ferrari che chiuderà al sesto posto la classifica costruttori.