È stata una celebrazione al Pibe de oro Napoli-Roma ed è facile pensare che non ci sarebbe potuto essere risultato diverso. Il 4-0 rifilato dai partenopei ai giallorossi è sembrato quasi ovvio nella partita dedicata a Diego Armando Maradona che presto darà il suo nome al San Paolo. I napoletani scendono in campo con una maglia speciale a strisce albiceleste, in omaggio all’Argentina del Diez e quando alla mezz’ora Insigne con una punizione perfetta, proprio come Diego, trova il primo gol la corsa è verso la maglia numero 10, che l’attaccante commosso bacia e mostra alle telecamere. I gol di Fabian Ruiz e di Mertens sembrano quasi il normale epilogo di una serata che Napoli doveva al proprio mito. Politano chiude definitivamente i giochi con una Roma che, mea culpa a parte, probabilmente nulla avrebbe potuto contro quel sentimento e quelle emozioni impossibili da sfidare. “La morte di Maradona ci ha dato una spinta in più – ha poi commentato Insigne – ci tenevamo a fare una grande prestazione, per lui e per la città che sta soffrendo per questa grave perdita”. Una leggenda quella di Maradona che Napoli ha vissuto troppo da vicino per non vestirsi a lutto e celebrare con una vittoria travolgente quel talento, quel giocatore e quell’uomo espressione del popolo che ha fatto sognare il mondo intero con il suo calcio, talmente semplice per lui quanto magico per chi lo osservava. Quindi no, non chiamatelo solo un gioco.