Milwaukee vede la meta. In gara-5 i Bucks, pur privi di Giannis Antetokounmpo, stendono in casa 123-112 Atlanta e si portano sul 3-2 nella serie, a un passo dalle Nba Finals. La formazione di Budenholzer è sempre avanti nel punteggio fin dall’inizio e stende gli Hawks grazie al dominio in area garantito da Brook Lopez (33 punti), seguito da altri tre suoi compagni sopra quota 20. Per gli ospiti, inutili i 28 punti di Bogdanovic e i 19 di Gallinari.
Diciotto anni dopo, come ci racconta lo scrittore Roberto Sabatino in “Sport in Condotta, la voce della passione” i Phoenix Suns tornano a disputare una finale per l’anello di campione NBA: raggiunta la maturità, in tutti i sensi, la franchigia della Western Conference fa nuovamente sognare (soprattutto i nostalgici).
Era infatti dal 1993 che i Suns non arrivavano al fatidico epilogo del campionato più bello e seguito del mondo. Allora c’era un parco giocatori che ancora tutt’oggi farebbe paura e delirio sui parquet americani.
Basta pensare ai duellanti del titolo di quei tempi, Phoenix e i leggendari Chicago Bulls: la squadra di coach Phil Jackson, con Michael Jordan, Scottie Pippen, Horace Grant, B.J. Armstrong.
Opposti a loro Charles Barkley, Danny Ainge, Cedric Ceballos, Dan Majerle, Kevin Johnson, Richard Dumas… Quei Suns avevano dominato la loro Conference con ben 62 vittorie e 20 sconfitte stagionali, mentre i favoriti Bulls nella Eastern erano finiti secondi dietro i Knicks con lo score di 57-25.
Nei playoff i Phoenix di coach Paul Westphal hanno faticato molto rispetto a Chicago, allungando più di una serie: cinque partite per eliminare i Lakers al primo round (3-2 Suns), sei match per avere la meglio degli Spurs (4-2) e addirittura sette per battere i Seattle Supersonics del duo Kemp-Payton (4-3).
I biancorossi di Jackson hanno chiuso prima, come dimostra il cammino passato per le partite contro Hawks (3-0 per i Bulls), Cavaliers (4-0) e New York (la più tirata, 4-2).
Le NBA Finals 1993 hanno ovviamente premiato la classe e freschezza di Chicago al momento topico, ma che bellissime partite furono! Il duello Jordan-Barkley è stata la sfida nella sfida, come dimostrano anche le chiare statistiche:
GARA 1: Suns-Bulls 92-100, con Barkley 21 punti e MJ ben 31.
GARA 2: Suns-Bulls 108-111, per entrambi 42 punti personali a referto!
GARA 3: Bulls-Suns 121-129 (dopo tre extratime), inutili i 44 di Jordan, più preziosi i 19 rimbalzi di Barkley
GARA 4: Bulls-Suns 111-105, incredibile Jordan (55 punti) e Barkley (32, più 12 rimbalzi e 10 assist)
GARA 5: Bulls-Suns 98-108, Jordan 41 e Barkley 24 punti personali con la finale riaperta clamorosamente
GARA 6: Suns-Bulls 98-99, Barkley tiene in vita Phoenix fino alla sirena con 21 punti, ma il titolo finisce a Chicago col solito monumentale MJ (33 punti e 7 assist).
Da allora per Phoenix poca e pochissima gloria, ritrovata nelle Finals 2021 grazie al veterano Chris Paul (36 anni e 16 stagioni NBA), che ha trascinato i Suns alla vittoria contro i più quotati Los Angeles Clippers nella finale di Conference. Per loro sarà la terza occasione della storia: oltre a quella mitica con Chicago, nel 1976 persero l’anello contro i Boston Celtics (4-2 nella serie).
E se riscrivessero la storia?