Secondo l’ex patron neroazzurro Massimo Moratti l’Inter non deve lasciare, ma rilanciare. In questo caso in ballo ci sono Lautaro Martinez che l’Inter non deve lasciare andare al Barcellona e, addirittura, Lionel Messi che il club del presidente Steven Zhang deve provare a strappare proprio ai blaugrana. Ai tifosi dell’Inter non resta che continuare a sognare sperando nel colpo proibito di calciomercato. Immaginare Messi in nerazzurro, da sempre desiderio di mercato dell’ex patron Moratti, uno che di missioni impossibili se ne intente, potrebbe non essere un sogno poi così proibito. A dirlo è lo stesso Moratti in un’intervista a Radio anch’io sport, trasmissione di Rai Radio 1. Con tanto di argomentazioni. “Io credo che Messi sia un sogno niente affatto proibito per l’Inter in questo momento. Forse non lo era neanche prima della disgrazia del coronavirus: è a fine contratto e penso che ci sia certamente uno sforzo della società per cercare di portarlo a Milano. In questa situazione le carte sono state sparigliate, non so se in positivo o in negativo”.
Parole forti, mosse sicuramente dalla sua smania, mai sopita, di vedere il fuoriclasse argentino vestire la maglia nerazzurra, ma che evidenziano una conoscenza intrinseca del mondo del calcio e in particolare quello a strisce neroazzurre. Gli ostacoli, primo dei quali un contratto da 40 milioni di euro netti a stagione, sono sicuramente molti, è vero. Ma è altrettanto chiaro che forse mai come in questo ultimo periodo Messi sia ideologicamente distante dalla dirigenza del Barcellona, aspramente criticata nei giorni scorsi dallo stesso argentino per come ha gestito la vicenda del taglio degli stipendi, nella quale i giocatori sono stati messi in cattiva luce. Inoltre, e la Juventus in questo insegna, se c’è la volontà di un giocatore oramai nessuna operazione sembra essere impossibile, per quanto complicata possa essere, e come sappiamo nel contratto del giocatore c’è una clausola che gli permette di liberarsi al termine di ogni stagione. Insomma, a volte anche i desideri possono diventare sogni… realizzabili.
Massimo Moratti spazia oltre Messi affrontando il tema di grande attualità che resta quello dell’emergenza legata al coronavirus e, rimanendo in campo strettamente calcistico, quello dei sacrifici economici chiesti ai calciatori per affrontare la crisi economica che sta colpendo e continuerà a colpire anche le società di calcio. La preoccupazione dell’ex patron, in questo senso, va alla base del movimento, quella meno sotto i riflettori e che più rischia di pagare le conseguenze. “Attenzione a non trascurare il calcio di base”, spiega l’ex patron dell’Inter. È vero che le squadre d’elite, che rappresentano il 2% del movimento, trascinano il resto, ma senza una solida base la piramide rischia di crollare. I sacrifici che stiamo chiedendo ai grandi club ed i soldi risparmiati con il taglio degli stipendi ai giocatori, dovrebbero essere tradotti anche in forme di sostegno del calcio minore. Sono le piccole società quelle che rischiano di più e in questo momento nemmeno il mondo industriale può sostenerle, essendo esso stesso in difficoltà”.