TOP FIVE
Ribery 7,5: ci sono le categorie pure tra i giocatori stessi e, senza dubbio, lui fa parte dei fuoriclasse. Gli infortuni hanno privato la Fiorentina e il campionato italiano di un giocatore che, nonostante i 37 anni, dimostra di avere una classe superiore. Il gol con cui porta in vantaggio i viola è una perla di tecnica e freddezza.
Luis Alberto 7: elegante come pochi. La testa è sempre alta, l’occhio costantemente un secondo avanti rispetto agli altri in campo e il suo destro accarezza la palla con letale dolcezza. Se non manda in gol uno dei suoi compagni, si mette in proprio e realizza reti come quella contro i viola che vale tre punti fondamentali per continuare a credere allo scudetto.
Lazzari 7: quando la Lazio ha bisogno di ribaltare l’azione si affida al suo ascensore di destra per portare su la palla. Sta dimostrando di essere uno dei migliori esterni destri del nostro campionato, forse il migliore di quelli italiani. Velocità, rapidità e precisione nei cross lo stanno portando a crescere in maniera esponenziale nell’economia del gioco di Inzaghi.
Castrovilli 7: abbina quantità e qualità in maniera imbarazzante. Non conosce pause all’interno della partita. Utilissimo anche in fase di non possesso e recupero palla. Forse spreca anche troppe energie depotenziando il suo estro che, comunque, incide spesso all’interno del match.
Milinkovic-Savic: se la Lazio in questa stagione sta lottando per lo scudetto è perché il suo sergente è tornato a comandare in campo. Se Acerbi e compagni non riescono ad uscire palla a terra, si cerca la soluzione facile verso di lui che addomestica il pallone gestisce sulla trequarti assieme a Luis Alberto.
FLOP FIVE
Cutrone 5: non ci siamo. Il timore è che abbia imboccato un tunnel con pendenza verso il basso. Ai tempi del Milan sembrava avere l’argento vivo addosso. Adesso sembra un giocatorino che può stare a fatica in Serie A. La speranza è che riesca a trovare un moto d’orgoglio e riprendere ad essere i bomber ammirato nei suoi primi due anni in rossonero.
Vlahovic 4: lui invece a livello tecnico sembra aver trovato la strada giusta per emergere. Anche quando è entrato, in quei pochi minuti, stava facendo vedere quanto potesse spaccare la partita anche subentrando dalla panchina. Poi però saltano i circuiti e si becca il rosso. Sono i limiti di gioventù, di questa in particolare lontano dall’essere professionista.
Patric 5: più che demeriti suoi ha la sfortuna di avere dalle sue parti Ribery e Castrovilli ovvero i migliori dei viola. A fine partita il fisioterapista della Lazio gli fa trovare un cocktail di Moment, Aulin e Sustenium Plus perché non ci ha davvero capito nulla.
Parolo 5,5: non è che faccia poi così male. Però lui in quel ruolo fa più fatica per le sue caratteristiche che sono di incursore. La fiorentina riesce a pressare bene quando inizia la manovra laziale e così lui si vede poco e niente.
Badelj 5,5: per lui invece, quello sarebbe il suo ruolo ideale. Purtroppo sembra aver perso quello smalto che aveva nella prima Fiorentina di Montella. A quei tempi era uno dei migliori play del nostro campionato. Al momento è solo un regista lento e macchinoso con poche idee da mettere al servizio della squadra.