Di Sara Santoro
Le ATP Finals in corso a Londra sono pronte a salutare l’O2 arena dopo tanti anni di successi e memorabili incontri proprio nell’anno in cui l’ATP festeggia il 50esimo anniversario dalla nascita del Master e soprattutto sono pronte a mostrarci i titoli di coda del circuito maschile in cui, a causa della pandemia da Covid-19 e del conseguente taglio del calendario, non sono stati giocati lo Slam più prestigioso (Wimbledon), 6 Masters 1000, 7 ATP 500 e ben 23 ATP 250 inizialmente in programma: un buco corrispondente a più di 17000 punti non assegnati. Un torneo che, per ora, sta premiando i più giovani della classe; Medvedev, che fino a due settimane era solo nono per risultati raggiunti nel 2020, è già in semifinale grazie alla vittoria su Djokovic con un doppio e convincente 6-3 e a quella su Zverev (6-3, 6-4); Thiem è in grande spolvero affermando di aver giocato proprio a Londra e contro Nadal, battuto grazie e due tie-break, la sua miglior partita post covid meglio ancora che all’US Open dove l’austriaco ha vinto il suo primo Slam. Per lui importante anche la vittoria su Tsitsipas ( 7-6, 4-6, 6-3) grazie alla quale ha staccato il pass per la semifinale. Rafa Nadal, invece, fatica ma reagisce prontamente con una grande prestazione sia dal punto di vista fisico che mentale e spazza via il campione in carica Tsitsipas, battendolo 6-4 4-6 6-2 in 2 ore e 5 minuti e assicurandosi il passaggio del turno. Il Maiorchino ha disputato nove volte le ATP Finals, ma non è mai riuscito ad aggiudicarsi il torneo più prestigioso del mondo al di fuori dei quattro Slam. Il fenomeno spagnolo ha raggiunto la finale nel 2010 e nel 2013, ma in entrambi i casi è stato sconfitto rispettivamente da Roger Federer( grande assente) e Novak Djokovic. Sabato sfiderà Medvedev e proverà ad entrarci per la terza volta. L’ultimo posto in semifinale spetterà ad uno fra Novak Djokovic e Alexander Zverev che giocheranno oggi alle 15:00 il match della verità. Il numero 1 del mondo è in vantaggio negli scontri diretti per 3-2, ma è difficile valutare la forma di entrambi, poiché Zverev è indecifrabile quasi per definizione, mentre Djokovic, a sua volta, è sembrato andare sul velluto contro Schwartzman, ma mostrando poi dei segnali negativi come l’arrendevolezza con cui si è consegnato a Medvedev. Un finale di stagione tutto da gustare e molto incerto così come lo è il 2021. Pare, infatti, che ci siano delle nuvole minacciose sul regolare svolgimento degli Australian Open, primo Slam della stagione di tennis in programma dal 18 al 31 Gennaio. I tennisti, infatti, non potranno entrare in Australia a metà dicembre, come invece avevano previsto a causa di una restrizione imposta dal Governo dello Stato di Victoria (quello con capitale Melbourne, sede del torneo). Se potranno farlo soltanto a partire da Gennaio, significa che le due settimane obbligatorie di quarantena andranno a sovrapporsi ai tornei di Sydney, Brisbane, Perth, Hobart, Adelaide e Canberra che anticipano gli Australian Open. Appare, dunque, improbabile che si disputi lo Slam senza competizioni nelle gambe. Si attende la decisione di un eventuale posticipo di un paio di settimane o di una drastica cancellazione.