Era quasi scritto dall’inizio della regular season e alla fine, nonostante la sospensione dovuta al Covid-19 e alla successiva “bolla” nella quale ha continuato l’NBA, i Lakers di LeBron ed Anthony Davis hanno conquistato il 17° anello nella storia dei Los Angeles Lakers. Con loro c’è sato sicuramente un altro protagonista che ha reso impari queste finals contro i Miami Heat, ovvero “The Black Mamba” Kobe Bryant. Il suo ricordo è stato presenza costante capace di ispirare e dare forza a The King e compagni.
I Los Angeles Lakers tornano sul tetto della lega cestistica numero uno al mondo dieci anni dopo l’ultimo trionfo. Lo fanno al termine di una stagione infinita, dopo avere dominato gara-6 contro i Miami Heat. Il 106-93 finale è addirittura un risultato bugiardo, frutto di un quarto periodo di puro garbage time. I gialloviola scappano infatti con un secondo quarto schiacciante da 36-16 e dopo mezz’ora di gioco sono avanti di ben 29 lunghezze; nel finale allentano quindi la presa, consapevoli del fatto che gli avversari non potessero più rientrare.
È il trionfo assoluto di LeBron James, per la prima volta in tripla doppia in questa serie (28 punti, 14 rimbalzi, 10 assist) e nominato MVP delle Finals per il suo quarto anello in carriera con tre franchigie diverse: l’unico a farlo da migliore giocatore della squadra nella storia Nba. Dopo aver già vinto l’anello con i Cleveland Cavaliers e con gli stessi Miami Heat, il Re ha dimostrato una volta di più di non volere ancora cedere il suo trono, alla soglia dei 36 anni.
Ma è anche la grande vittoria di Anthony Davis, decisivo di nuovo con una presenza difensiva gigantesca (19 punti, 15 rimbalzi, 2 stoppate) e al suo primo titolo della carriera. In gara-6 si è rivelato fondamentale, inoltre, anche l’apporto, dalla panchina, di un Rajon Rondo da 19 punti con 8/11 dal campo. I Lakers conquistano il loro anello numero 17, raggiungendo i Boston Celtics in cima all’albo d’oro della Nba e ricordando nella maniera migliore la memoria di Kobe Bryant, otto mesi e mezzo dopo la sua tragica scomparsa e a dieci anni dal suo ultimo trionfo.
Per Miami non c’è davvero nulla da potersi rimproverare, con Goran Dragic che ha stretto i denti cercando di dare il suo contributo nonostante l’infortunio alla pianta del piede. Il migliore degli Heat è stato un Bam Adebayo da 25 punti, 10 rimbalzi e 5 assist, mentre un affaticato Jimmy Butler non è riuscito a ripetere le prestazioni delle partite precedenti.