La Top 11 della Serie A del girone d’andata

Da “San Hananovic” da Ljubljana, sino al Rui Costa del 2020 Luis Alberto, passando per il nuovo Serginho del Milan Theo Hernandez. Il 4-3-1-2 del girone d’andata della Serie A tra giovani emergenti ed esclusi eccellenti.

Handanovic 7,5: la sua assenza si è fatta sentire in occasione della partita persa a Roma contro la Lazio. Spesso, infatti, i neroazzurri hanno dovuto evocare “San Handanovic” da Ljubljana per evitare di perdere punti. Fondamentale il rigore parato a Muriel in occasione del pareggio casalingo contro l’Atalanta nell’ultima d’andata. Nonostante il suo indispensabile apporto la porta dell’Inter è rimasta imbattuta in sole otto occasioni sulle ventisei gare disputate sino ad ora. Non proprio il massimo per una squadra che punta al titolo. Senza di lui, quindi, dove sarebbe ad oggi l’Inter?

Gosens 8,5: semplicemente mostruosa la sua stagione. Il suo rendimento è cresciuto in maniera esponenziale da quando è all’Atalanta. Balbettante la prima stagione, decisamente migliore la seconda sino ad arrivare all’esplosione in quella attuale. Sei reti e quattro assist in sedici partite di campionato sono cifre pazzesche per un terzino. Sembra essere la personificazione del Gasperino-pensiero che, appunto, si concretizza nell’esterno tedesco nella maniera più luminosa.

De Vrij 7,5: ha fatto anche di meglio ai tempi della Lazio. Però la sua prima parte di stagione è decisamente positiva. Se i suoi compagni di reparto Skriniar, Bastoni e soprattutto Godin hanno balbettato, il centrale olandese è stato certamente il più affidabile della retroguardia neroazzurra. Stravince per il momento il confronto con il giovane connazionale De Ligt non proprio impeccabile in questa prima parte di stagione alla Juventus. Conte gli ha affidato il timone della sua difesa e lui sta dimostrando di possedere le stimmate del leader. Se poi a questo aggiungi un gol e 3 assist, la stagione inizia a farsi più che interessante.

Acerbi 7,5: lui un leader lo è sempre stato e Simone Inzaghi lo sapeva benissimo quando la scorsa stagione ha fatto di tutto per portarlo alla Lazio. Nella partita vinta contro la Juve è stata impressionante la sua personalità nei confronti dei suoi compagni che iniziavano a buttare palla per far passare il tempo: “Giocala, giocala sempre!”. In poco più di un anno si è preso la Lazio e con merito sta scalando posizioni anche nella nazionale di Roberto Mancini.

Hernandez 8,5: l’infortunio di inizio anno stava rischiando di comprometterne l’intera stagione. Una volta tornato ha fatto vedere che il fratello più forte può essere lui e non Lucas, titolare del Bayer Monaco e della nazionale francese. Quattro gol e assist, ma soprattutto una qualità che non si vedeva dai tempi di Serginho. No, non è un’eresia, perché Theo Hernandez ha dimostrato di poter essere veramente un top player ad appena 22 anni.

Castrovilli 8: uno egli ultimi colpi di mercato dell’ex ds viola Pantaleo Corvino. Il merito della sua esplosione va dato anche ad un altro ex, ovvero Montella, coraggioso nel puntare forte su un ragazzo semisconosciuto che ha avuto un impatto devastante sulla sua squadra e sul massimo campionato. Gol, assist, prestazioni di altissimo livello che l’hanno portato ad essere l’oggetto dei desideri di molti club italiani ed europei. La sua capacità di abbinare qualità e quantità lo rende un centrocampista unico nel panorama italiano; se riuscirà anche a migliorare dal punto di vista balistico l’Italia potrà aggiungere un vero Top Player ai vari Zaniolo, Pellegrini, Sensi e Verratti.

Amrabat 8: la sua presenza è anche legata alla fantastica stagione del Verona. Assieme al suo compagno di reparto Veloso forma una delle cerniere di centrocampo più affidabili dell’intero campionato. A differenza del compagno portoghese, certamente più dotato tecnicamente, il calciatore marocchino sembra ricordare Allan dei tempi migliori per quantità e intensità.

Millinkovic-Savic 7,5: sicuramente ci sono stati altri centrocampisti che avrebbero meritato più di lui, ma il “sergente” ha dimostrato di essersi ripreso dalla stagione apatica disputata lo scorso campionato. Sono già 3 le reti siglate nel girone d’andate condite da 5 assist. La marcatura contro la Juventus è l’elogio delle sue qualità tecniche. Quando gira, come spesso ha dimostrato quest’anno, è sicuramente tra i migliori centrocampisti al mondo.

Luis Alberto 8,5: il Rui Costa del 2020. Il paragone con il centrocampista portoghese è leggermente azzardato se si tiene conto dell’impatto personale in fase realizzativa del genio di Lisbona e della continuità negli anni che l’ha portato ad essere una stella del calcio mondiale. Però, vedere Luis Alberto giocare, ammirare lo spagnolo confezionare assist carichi di talento è una delizia per chiunque ami il calcio. Questa stagione Luis Alberto sta compiendo il definitivo salto di qualità e lo sta facendo nella maniera più elegante possibile.

Immobile 9: il voto richiama il numero che scorre nelle sue vene. 20 reti in 19 partite nella prima parte di stagione sono numeri che in Italia si son visti solo dai più grandi bomber passati dal nostro campionato. Ciro sta dimostrando di non essere da meno andando in rete in tutti i modi che le regole del gioco del calcio gli mettono a disposizione. L’obiettivo della sua Lazio è un sogno chiamato scudetto, quello suo personale è raggiungere e superare il record di gol in una sola stagione che al momento appartiene a Gonzalo Higuain.

Ilicic 8,5: la definitiva esplosione di un giocatore meraviglioso. Difficile capire che ruolo sia veramente. Gasperini, però, sembra averlo messo nelle condizioni più opportune per consentirgli di esprimere al massimo il suo enorme talento. In questo momento non sembra conoscere limiti se non per lasciarseli alle spalle spazzati via da un colpo di genio venuto fuori dal suo incantevole mancino.

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