di Sara Santoro
Sono quasi cinque mesi che il giovane talento del Barcellona Ansu Fati è assente dal rettangolo verde. Infatti, è questo il tempo trascorso dall’operazione al menisco interno del ginocchio. L’inizio di un calvario, senza alcuna certezza sulla sua data di ritorno. Lo scorso gennaio, il club catalano aveva annunciato che Fati si era sottoposto a un trattamento rigenerativo e che le cure stavano dando risultati soddisfacenti. Poi, però, è subentrata una nuova complicazione che ha reso necessario un nuovo consulto e soprattutto una scelta, ossia quella di sottoporsi a una terapia d’urto per scongiurare il terzo intervento. La seconda operazione di Ansu Fati è stato effettuata con grande segretezza a Gennaio. Il giocatore aveva ancora il liquido nel ginocchio, motivo per il quale, in accordo con i blaugrana, si è scelto di seguire il consiglio del dottor Ramon Cugat. I tempi di recupero del diciottenne si sono così allungati ulteriormente, ma la speranza era di vederlo in campo nel mese di aprile, pronto per il rush finale del campionato.
Una nuova complicazione
Le cattive notizie, però, non sono finite. Qualche settimana fa, infatti, Ansu si è svegliato nuovamente con il ginocchio gonfio. Le condizioni dell’attaccante sembrano non migliorare e questo ha spinto il giovane talento spagnolo a rivolgersi al chirurgo ortopedico Bertrand Sonnery-Cottet, lo specialista che al Santy Orthopaedic Center ha aiutato tanti atleti, da Karim Benzema e Nabil Fekir fino al cestista Kevin Seraphin. L’idea è di dare al suo menisco un’ultima possibilità e nel caso in cui non dovesse migliorare si ricorrerà all’operazione. Se questo dovesse verificarsi, il 18enne perderebbe tutta la stagione e soprattutto le speranze di vederlo giocare l’Europeo o le Olimpiadi quest’estate sarebbero pari a zero.
Le parole di Ansu Fati
Un brutto colpo per il ragazzo, che qualche giorno fa ha pubblicato sul suo profilo Instagram queste parole: “Qualche anno fa ho avuto un grave infortunio, una frattura alla tibia e al perone. E sono stato quasi un anno senza poter giocare. Sono stati tanti giorni di sofferenza e dolore, ma anche di apprendimento. L’infortunio mi ha aiutato ad apprezzare i piccoli dettagli. Con la mia famiglia e tutti i professionisti che mi hanno aiutato in quel momento, mi sono ripromesso di andare avanti e di lavorare più che mai per tornare a fare ciò che più mi piace. Purtroppo ora devo vivere una situazione simile, che affronterò con la stessa mentalità. Voglio ringraziare tutte quelle persone che mi seguono e mi sostengono. Il calcio è la mia vita e non importa quanti ostacoli ci saranno, avrò sempre voglia di continuare a lottare per i miei sogni“.