I tabù molto spesso nascono per essere sfatati: oggi il calcio ne ha dato dimostrazione. Stephanie Frappart e Sara Gama si prendono le copertine di un mondo che, nonostante i grandi passi in avanti nell’apertura alle donne, resta ancora in buona parte confinato nella sfera maschile. Farsi accettare ed emergere per le proprie competenze è sempre stata una dura lotta per chi donna ha deciso di misurarsi con un ruolo etichettato “da uomo”. Ecco perché, quelle di questi giorni, sono delle vere e proprie svolte che danno ancora più consapevolezza al mondo calcistico femminile.
Sarà infatti una serata da Champions per due signore. Questa sera a Torino, la “vecchia signora” bianconera sfiderà, all’Allianz Stadium, il Dinamo Kiev, a fare da arbitro sarà Stephanie Frappart: primo fischietto donna a dirigere una partita di Uefa Champions League maschile. Una gara che, quindi, oltre a contare per la qualificazione agli ottavi avrà un valore storico e simbolico molto importante. La 37enne francese è stata anche la prima donna ad arbitrare in Ligue 1, Europa League e a dirigere la finale di Supercoppa europea nel 2019. Un ulteriore importante traguardo per lei che ha sempre ricevuto attestati di stima dagli addetti ai lavori.
Accanto a questa figura quella di Sara Gama, 31 anni, capitano della Juventus e dell’Italia femminile, che nei giorni scorsi è stata eletta vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori diventando la prima donna a ricoprire un ruolo apicale all’interno dell’Assocalciatori.
Insomma il “lato rosa” del calcio continua a crescere perché ormai, lo si può ben dire, non è solo “roba da uomini”.