Dopo l’iniziale ipotesi di concludere i campionati senza tornare a giocare, Gabriele Gravina ha decisamente cambiato rotta ripetendo quanto sia necessario portare a termine la stagione senza avere limitazioni temporali. Il presidente della Federcalcio lo ha ribadito ancora, in un intervento a Sky Calcio Club, aggiungendo che “la ripresa avverrà appena ci saranno le dovute garanzie per la tutela della salute dei nostri atleti e di tutti gli addetti ai lavori”. Il comitato tecnico-scientifico della Figc si riunirà mercoledì 15 aprile e il numero uno del calcio italiano sembra avere già le idee chiare. “Abbiamo una procedura e presto la comunicheremo alle Leghe – prosegue -. Inizieremo, mi auguro entro fine aprile, con dei controlli per garantire la negatività dei giocatori, a cui seguirà la seconda fase, quella della ripresa degli allenamenti. L’auspicio è ripartire al più presto anche con le partite, ma dovremo necessariamente attenerci alle indicazioni governative”.
Ma quando si tornerà a giocare? Gravina non vuole parlare di deadline. “Se si giocherà anche in estate? Non abbiamo una scadenza, abbiamo intenzione di adeguarci alle indicazioni della Fifa e della Uefa e alle direttive del nostro comitato tecnico-scientifico. L’idea è comunque di completare i campionati, se ce ne saranno le condizioni, perché è troppo importante definire la composizione dei nostri tornei. Con l’annullamento delle competizioni ci sarebbero ripercussioni negative nel mondo del calcio e non solo”.
Parallelamente la Uefa ha più volte chiarito come la precedenza vada alle competizioni nazionali ma vuole finire pure Champions ed Europa League, l’ultima ipotesi porta in estate inoltrata: le due coppe potrebbero essere completate in tre settimane durante il mese di agosto.
Il Sunday Express e il The Sun lanciano questa come nuova indiscrezione proveniente da Nyon. È evidente che puntando a giocare in Europa ad agosto, la deadline di inizio dei campionati nazionali con squadre coinvolte nelle coppe non possa andare oltre metà giugno. Sempre a porte chiuse e con la diretta tv, come aveva già annunciato Ceferin.
I POSSIBILI FORMAT
1) FINAL EIGHT
Forse la soluzione più difficile da attuare visto che sembra arduo poter riunire otto squadre in un’unica città. Ad ogni modo si recupererebbero gli ottavi mancanti e poi le otto qualificate ai quarti si sfiderebbero in gare secche in un’unica sede.
2) FINAL FOUR
Una versione più light, e per questo più semplice, della final eight: rispetto alla terza ipotesi, si partirebbe dalle semifinali. Undici partite in tre settimane in un’unica sede scelta sempre dall’Uefa.
3) GARE SECCHE
Undici partite in massimo tre-quattro settimane: si recuperano gli ottavi poi i quarti e le semifinali diverrebbero in gara unica sino ad arrivare alla finale.