Di Pierandrea Fanigliulo
Juventus e Lazio dovevano vincere e due vittorie sono arrivate sebbene diametralmente opposte. Infatti, se i bianconeri di Pirlo hanno rischiato una clamorosa debacle contro i modesti ungheresi del Ferencvaros, i biancocelesti di Simone Inzaghi hanno avuto sempre in pungo la partita con il solito super Ciro Immobile autore di una doppietta e il vecchio capitan Parolo sempre pronto a rispondere presente quando viene chiamato in causa. A Torino, invece, ci ha dovuto pensare, manco a dirlo, Cristiano Ronaldo e il Re Mida Alvaro Morata ormai indispensabile per i bianconeri. Sembra invece non vedere la luce del tunnel involutivo Paulo Dybala impalpabile e sostituito dallo spagnolo.
Per quanto riguarda le gare di stasera le speranze dell’Inter passano tra i piedi di Lukaku e Lautaro. Facile, appunto: sono loro le due punte nerazzurre chiamate a perforare la difesa del Real. Quanto mai vero, però: sì, perché oltre a loro questa squadra fatica tremendamente a trovare chi faccia gol. Delle 23 reti messe a segno, la LuLa ne porta in dote 15. Mancano i gol dei centrocampisti a questa Inter dove Vidal è assente non giustificato. Quest’anno c’è anche un nuovo problema mai subentrato nelle squadre di Conte: la solidità difensiva. Tornano i tre “titolari”, De Vrij in mezzo a Skriniar e Bastoni a protezione di Handanovic: vero è che dall’altra parte manca Benzema, ma la retroguardia nerazzurra sarà comunque messa a dura prova da gente come Asensio, Mariano, Hazard, non certo “poca roba”. Al di là degli errori tecnici individuali, la perforabilità dei nerazzurri è però stata sinora molto spesso figlia di un mancato filtro a centrocampo: più che la difesa in sè è stata insomma deficitaria la “fase difensiva” di una squadra troppo spesso presa d’infilata nelle ripartenze avversarie. Servirà dunque molta attenzione a centrocampo: cruciale il lavoro di Barella, Gagliardini e soprattutto Vidal, il guerriero che Conte ha preteso proprio per partite come questa.
L’Atalanta si gioca come contro il Liverpool buona parte del suo nuovo sogno europeo. In campo contro i Reds (che ritrovano Salah e che sono a un punto soltanto dagli ottavi), senza aspettarsi granché dal Midtjylland che ad Amsterdam è difficile possa fermare l’Ajax, vera avversaria di Gasperini sulla strada degli ottavi. Un pari sarebbe da benedire, ma i Gasp-boys non sono abituati a giocare al ribasso, per la posta minima insomma. Il coefficiente di difficoltà è altissimo (basti pensare che in Premier Anfield è inviolato da 64 gare). Snaturarsi non è nelle corde dei bergamaschi, e questa è la vera forza dei nerazzurri: Gomez con Ilicic e Zapata davanti, dunque, a centrocampo la corsa di Gosens e Hateboer sulle fasce, con in mezzo Freuler e De Roon a fare da elastico tra contentimento e ripartenza, in difesa invece Toloi, Djimitsi e uno tra Romero e Palomino a frenare la furia dei Reds. Confidando, va da sè, in una serata magari storta di Salah, Firmino, Jota o Manè.