Caso Djokovic: la ricostruzione e la sentenza

Di Samuele Rizzo

8 dicembre: il vicepremier dello stato di Victoria, James Merlino afferma che le esenzioni mediche per la politica sui vaccini non sarebbero “una scappatoia per i tennisti privilegiati”

Nei giorni e nelle ore che precedono il primo Slam della stagione tennistica, a tener banco è la vicenda che vede come protagonista il numero 1 del ranking nonché detentore del titolo: Novak Djokovic.

La sentenza sul suo caso è arrivata poche ore fa, nella notte italiana, ma partiamo dall’inizio e facciamo una piccola ricostruzione della vicenda.

19 Novembre: confermando una norma emessa dal governo dello stato di Victoria a fine ottobre, il direttore del torneo Craig Tiley afferma che tutti i giocatori che parteciperanno agli Australian Open 2022 dovranno essere vaccinati contro il COVID-19. Lo status vaccinale di Djokovic è sconosciuto in quel momento.

14 Dicembre: Djokovic assiste alla partita di basket a Belgrado tra la sua Stella Rossa e il Barcellona, valida per l’Eurolega. Viene fotografato mentre abbraccia diversi giocatori di entrambe le squadre, inclusi alcuni che in seguito sono risultati positivi.

16 Dicembre: Djokovic risulta positivo al COVID-19 in Serbia, anche se ciò non è di dominio pubblico fino a quando non è stato rivelato dai documenti del tribunale a gennaio. In seguito afferma di non aver saputo il risultato fino al 17 dicembre

17 Dicembre: Il tennista partecipa a un evento a Belgrado in onore di giovani tennisti. I genitori postano foto sui social che mostrano Djokovic e i giovani giocatori senza mascherine. Il serbo in seguito afferma di essere asintomatico, ha fatto un test antigenico prima dell’evento (negativo) e ha ricevuto il risultato positivo del PCR solo dopo l’evento.

18 Dicembre: sapendo di essere risultato positivo, Djokovic realizza un’intervista e un servizio fotografico per il quotidiano francese L’Equipe, che gli conferisce il premio di Champion of Champions 2021. Ha riconosciuto settimane dopo: “Non volevo deludere il giornalista, ripensandoci, questo è stato un errore di giudizio”.

22 Dicembre: secondo gli atti del tribunale, Djokovic risulta negativo al test del COVID-19 in Serbia

29 Dicembre: Djokovic si ritira dalla squadra serba per l’ATP Cup, pochi giorni prima dell’inizio della competizione a Sydney. Non viene fornita alcuna motivazione riguardo alla sua assenza

31 Dicembre: Secondo quanto riportato da COPE, Djokovic viaggia a Marbella (dove possiede una casa) per allenarsi. In Spagna può accedere dalla Serbia solo chi è vaccinato, come da documento BOE (la Gazzetta Ufficiale spagnola).

1 Gennaio: Al direttore del torneo Tiley viene chiesto in un’intervista televisiva la condizione di Djokovic per gli Australian Open: “C’è un ancora un po’ di tempo, penso avremo risposte nei prossimi giorni”.

4 Gennaio: Djokovic pubblica su Instagram una sua foto in un aeroporto: “Sto andando in Australia con un permesso di esenzione”. Tennis Australia segue con una dichiarazione che conferma che Djokovic si sta recando nel paese con un’esenzione medica “concessa a seguito di un rigoroso processo di revisione che coinvolge due distinti gruppi indipendenti di esperti medici”. Né Djokovic né Tennis Australia rivelano le basi della sua esenzione

5 Gennaio: Djokovic arriva all’aeroporto Tullamarine di Melbourne.

6 Gennaio: dopo essere stato trattenuto per circa otto ore all’arrivo, a Djokovic viene negato l’ingresso nel Paese e il suo visto viene cancellato. Viene mandato in al Park Hotel, albergo in cui risiedono rifugiati politici e richiedenti asilo, dove rimane per quattro notti. L’Australian Border Force afferma che Djokovic non ha soddisfatto i requisiti di ingresso. Il primo ministro australiano Scott Morrison twitta: “Le regole sono regole, soprattutto quando si tratta dei nostri confini”. I legali del serbo presentano appello

11 Gennaio: nella sua deposizione in tribunale, Djokovic presenta una dichiarazione giurata in cui afferma di non essere vaccinato contro il COVID-19. Il giudice del tribunale del circuito federale Anthony Kelly ripristina il visto di Djokovic, dichiarando che al giocatore non è stato concesso abbastanza tempo per parlare con i suoi avvocati prima che la decisione di negargli l’ingresso fosse presa in aeroporto. Kelly ordina al governo di rilasciare Djokovic dalla detenzione, scatenando la festa dei suoi tifosi. Ore dopo, Djokovic si allena al Melbourne Park.

12 Gennaio: Con il suo status ancora incerto, Djokovic viene ammesso come testa di serie n. 1 nel tabellone maschile agli Australian Open. Con un lungo post su Instagram, ricostruisce i giorni della positività e ammette errori nei protocolli

13 Gennaio: effettuato il sorteggio del tabellone, con un’ora di ritardo per attendere la conferenza stampa del Premier Morrison ed eventuali aggiornamenti sul caso. Djokovic viene inserito regolarmente come 1^ testa di serie: giocherà al debutto con il connazionale Kecmanovic.

14 Gennaio: il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke ha annullato il visto di Novak Djokovic. “Oggi ho esercitato il mio potere ai sensi della sezione 133C (3) della legge sulla migrazione per annullare il visto detenuto dal sig. Novak Djokovic per motivi di salute e buon ordine, sulla base del fatto che ciò era nell’interesse pubblico. Nel prendere questa decisione, ho considerato attentamente le informazioni fornitemi dal Dipartimento degli affari interni, dall’Australian Border Force e dal signor Djokovic”.

15 Gennaio: Nole Djokovic ha impugnato la decisione di revoca del visto decisa dal Governo australiano. E’ stato prima sentito dai funzionari dell’immigrazione per poi tornare nuovamente in stato di fermo al Park Hotel di Melbourne, dove passerà un’altra notte. Il caso in mano alla Corte Federale: l’udienza decisiva è prevista per le 9.30 di domenica mattina in Australia, le 23.30 di sabato sera in Italia

16 Gennaio. Si è conclusa a Melbourne alle 14,30 (le 4,30 in Italia) l’udienza della Corte federale dell’Australia sull’eventuale espulsione di Djokovic. Tre giudici esamineranno ora la loro decisione. Il presidente della Corte suprema, James Allsop, ha dichiarato che la corte potrebbe riunirsi “questo pomeriggio, o forse in serata.
Alle 7.45 ora italiana la Corte Federale respinge all’unanimità l’appello di Djokovic contro la cancellazione del visto. Confermata dunque l’espulsione, dovrà lasciare l’Australia e non potrà partecipare alla prima prova dello Slam 2022. Il quotidiano The Age ha pubblicato le prime parole di Novak Djokovic: “Sono estremamente deluso dalla sentenza della Corte. Ma la rispetto e collaborerò con le autorità competenti in relazione alla mia partenza dall’Australia. Mi dispiace che l’attenzione delle ultime settimane sia stata su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo”.



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