Ho sempre pensato che i soldi di aziende private potessero essere spesi senza dover dare conto a nessuno; in fondo non sono soldi che escono dalle tasche dei cittadini attraverso le tasse. Un’azienda ha il sacrosanto diritto di investire i propri capitali finanziari come ritiene più opportuno e i club sportivi, che appartengano al calcio europeo, all’NBA, alla Formula1 o a qualsiasi altro sport che paga le proprie star ingaggi “monstre”, hanno tutto il diritto di seguire tale principio.
Non ho mai sopportato i buonisti che urlavano allo scandalo: “I calciatori per tirare quattro calci ad un pallone guadagnano milioni (o miliardi di lire sino al 2000) e poi c’è gente che muore di fame.”. Beh…un calciatore, dal punto di vista del marketing, è un vero e proprio “prodotto” che attraverso le prestazioni su un campo di calcio produce capitale, c’è poco da fare: è così! Inutile ripetere i soliti luoghi comuni: i medici salvano vite, i professori formano i nostri figli, tanti lavoratori continuano a morire sul posto di lavoro per portare un pezzo di pane a casa, ecc, ecc, ecc. Una star sportiva fa fare “paccate di soldi” alla propria azienda e per questo motivo le stelle più lucenti prendono a loro volta tanti, tanti, tanti soldi.
Essendo convinto di questo, non dovrei sconvolgermi delle cifre rese note per il rinnovo del contratto al PSG di Mbappé; o di Messi e Neymar sempre al PSG, oppure di Haaland al Manchester City, o di Cristiano Ronaldo allo United, o ancora dell’allenatore dell’Atletico Madrid Diego Simeone (40 milioni di euro all’anno) e così via. Eppure queste cifre, queste cifre che secondo il mio modesto punto di vista hanno uno “zero” di troppo, si prendono davvero gioco dell’umanità, in particolare in questo momento storico. Come scritto sopra, se produci è giusto che guadagni, ed è giusto che guadagni anche “troppo” rispetto a un lavoratore comune, a prescindere che questo lavoratore sia un semplice operaio o uno stimato chirurgo. In questi casi, però, si va decisamente oltre il troppo! Lo stipendio di questi campioni non è troppo ma, piuttosto, è realmente un insulto al momento storico dell’umanità che tra guerre (non ho usato il singolare in maniera consapevole), pandemia, crisi energetica e chi più ne ha più ne metta, deve combattere quotidianamente per la propria sopravvivenza. E’ vero, i soldi di queste stelle sportive provengono da privati e non andrebbero nelle tasche di noi comuni mortali, anzi ad onor del vero, attraverso le tasse che le società e loro stessi devono pagare ai rispettivi Stati di appartenenza, ci aiutano in qualche modo. Nonostante tutto, però, avverto qualcosa di profondamente sbagliato in tutto ciò.
Senza scomodare il famigerato “fair play finanziario” di cui tutti parlano ma che nessuno sa effettivamente cosa sia e quando dovrebbe intervenire visto che il PSG la scorsa stagione ha perso più di 220 milioni di euro, dopo aver accumulato perdite di 700 milioni di euro nelle ultime stagioni e con un costo dello staff sportivo intorno ai 650 milioni in questa stagione. In questo momento storico dove per milioni di persone ripararsi dal freddo invernale o sopravvivere all’afa estiva sempre più mortifera diventa un lusso spesso difficile da soddisfare, tutta questa ricchezza in così pochi esseri umani mi fa paura e, senza troppi giri di parole, mi fa anche tanto schifo!