“È pazzesco. Non è possibile spiegare la felicità che sto provando. Ho provato tristezza altre volte, ma sapevo che ad un certo punto sarebbe successo. Sento che Dio mi stava preparando questo momento, contro il Brasile in finale e nel loro Paese”. Così Leo Messi, capitano dell’Argentina, dopo il trionfo nella finale di Coppa America al Maracanà contro la Selecao, decisa da una rete di Di Maria.
Il momento atteso un’intera carriera è finalmente arrivato. Il momento che pone fine ad una sorta di ‘maledizione’ e che catapulta Leo Messi nel club di coloro che sono riusciti a vincere anche con la propria Nazionale.
Trionfando contro il Brasile nella finale di Copa America 2021, l’Argentina non solo è tornata a vincere un titolo che inseguiva dal 1993, ma ha anche visto uno dei più grandi fuoriclasse della sua storia riuscire ad alzare il primo trofeo al cielo con la maglia Albiceleste addosso.
Messi in realtà con l’Argentina aveva già vinto un Mondiale U20 ed una Medaglia d’Oro alle Olimpiadi, ma quello che fino a poche ore fa gli era mancato era un grande trionfo con la Nazionale maggiore. Un qualcosa di quasi paradossale per un campionissimo che a livello di club e a livello personale ha vinto tutto ciò che un calciatore può solo sognare di vincere.
Si era sempre fermato lì, ad un passo dal traguardo. Per tre volte in finale di Copa America (nel 2007, 2015 e 2016) ed una nei Campionati del Mondo (nel 2014). Tante delusioni collezionate, una dietro l’altra, e quella sensazione, oltre che opinione diffusa, che non fosse riuscito a trascinare al successo una generazione di grandi giocatori, cosa che invece gli è abbondantemente riuscito di fare con il Barcellona.
A 34 anni invece, forse ad una delle ultime occasioni a disposizione, la grande soddisfazione. Tra l’altro nel migliore dei posti possibili e contro il migliore degli avversari possibili: al Maracanã e contro il Brasile.
Messi ha dunque vinto il suo primo trofeo con l’Argentina, ponendo fine a quello che per moltissimi appassionati era da anni un argomento di discussione, e l’ha fatto da leader vero. Al termine del più antico torneo per Nazionali al mondo infatti, è risultato il giocatore con più goal fatti (4, al pari di Luis Diaz), più occasioni create (21, al pari di Neymar), più tiri (28) e più tiri nello specchio (11).
Dopo quasi venti anni di tentativi, il grande giorno è finalmente arrivato e magari adesso anche quei paragoni con Maradona, che lo accompagnano da una carriera intera, diventeranno un fardello meno pesante da portare sulle spalle.