Serie A: decide il palazzo e non il campo. In caso di stop NO allo scudetto SI alle retrocessioni

Riparte la Serie A
Riparte la Serie A

Un voto scontato quello maturato quest’oggi nel consiglio FIGC tenutosi a Roma. Bocciato quasi all’unanimità la proposta della Lega di Serie A sulla ripresa del campionato. Respinta quindi l’ipotesi dei club di non assegnare lo scudetto e di congelare le retrocessioni in caso di nuovo stop della stagione, almeno se i verdetti non fossero già aritmetici. Il Consiglio federale ha così approvato le linee guida proposte dal presidente Gabriele Gravina da applicare in caso di blocco definitivo della stagione: in caso di necessità, si ricorrerà anche all’algoritmo, che servirà a stabilire le qualificate in Europa e le retrocessioni.

Una scelta cervellotica e incoerente che, in caso di nuovo stop dopo la ripresa del campionato, reputa impossibile assegnare lo scudetto ma giusto far retrocedere delle squadre ancora in corsa per la salvezza. Ovviamente si tratterebbe di squadre che aritmeticamente avrebbero potuto raggiungere la salvezza. Il palazzo, invece, ha deciso che giudice supremo sarà il famoso algoritmo che tanto fa ridere chi sul campo i punti se li suda. Un “piano c” a cui, si spera, non si dovrà ricorrere.

Le soluzioni decise dalla FIGC, in caso di impossibilità a terminare la stagione, sono due: playoff che sarebbero disputati in caso di stop dopo una sola giornata o addirittura prima della ripartenza. Con il blocco eventuale invece deciso dopo 2 giornate disputate, si passerebbe all’utilizzo dell’algoritmo senza assegnare lo scudetto. Per il calcio femminile invece è stato deciso lo stop definitivo.

La proposta della Lega aveva ben poche speranze di passare visto che la Figc aveva tutte le sue componenti schierate dalla sua parte (Lega Serie B, Lega Pro, Dilettanti, arbitri, allenatori e AIC) con 18 voti a favore e solo 3 contrari (Dal Pino, Marotta e Lotito per la Lega Serie A).

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